Il testo analizza il significato e il ruolo del gioco nell’educazione prescolare secondo l’approccio Waldorf, sviluppato da Rudolf Steiner all’inizio del Novecento. Questo metodo si fonda su una concezione globale del bambino, ponendo al centro dell’apprendimento l’esperienza diretta, la creatività e la stimolazione sensoriale. Dopo un’introduzione sulla figura di Steiner e sui principi fondamentali della pedagogia Waldorf, il lavoro approfondisce diversi aspetti di questo modello educativo. Viene illustrato il ritmo quotidiano nella scuola dell’infanzia, l’importanza dell’euritmia come arte del movimento e il valore delle festività nel percorso di crescita. Il gioco è considerato uno strumento educativo essenziale, in quanto favorisce l’autonomia, l’espressione personale e un apprendimento spontaneo e intuitivo. Sono analizzate varie tipologie di attività ludiche, come il gioco libero, quello artistico, simbolico e all’aperto, con un’attenzione particolare all’uso di materiali naturali. Viene inoltre esaminato il contesto scolastico, pensato per offrire un ambiente armonioso e stimolante, e il ruolo dell’insegnante, che agisce da guida piuttosto che da figura autoritaria. L’ultima parte è dedicata alla ricerca empirica volta a mettere a confronto quattro diverse pedagogie: Waldorf, Montessori, metodo Ntc e metodo Asilo nel Bosco. Dopo aver delineato il contesto e le domande di ricerca, viene illustrata la metodologia adottata, con particolare riferimento alle griglie di osservazione utilizzate per raccogliere dati dettagliati e confrontabili. La ricerca si conclude con una sintesi delle principali evidenze emerse, offrendo spunti di riflessione e offrendo una visuale sulle diverse pedagogie osservate.