Abstract | L'oggetto della presente tesi di laurea triennale era la costruzione del concetto di numero nei bambini in età prescolare. Partendo dalle ricerche sulle capacità numeriche degli animali (esperimenti con animali addestrati e quelli selvaggi), sono passata ad analizzare gli esperimenti condotti da numerosi psicologi su tali capacità nei neonati e infine ho esaminato le indagini sullo sviluppo dell’intelligenza numerica nei bambini in età prescolare. Secondo le ricerche prese in esame, alcune competenze numeriche sono presenti sia negli animali sia negli esseri umani fin dalla nascita come bagaglio genetico. La dimostrazione di tali competenze in bambini così piccoli contraddice la teoria di Piaget in base alla quale alcune abilità numeriche come le operazioni logiche (la conservazione della quantità, la classificazione e la seriazione) maturano solo verso i 6/7 anni e un intervento intenzionale per svilupparle nella scuola dell'infanzia non avrebbe senso. Karen Fuson e i ricercatori Gelman e Gallistel, invece, assegnano un ruolo importante all’azione dell'ambiente sul processo di costruzione della conoscenza numerica, ma non escludono nemmeno le competenze numeriche innate. Inoltre, Gelman e Gallistel affermano che nell’età prescolare si sviluppa il processo del contare di cui hanno individuato i principi e le fasi, e si avviano i processi di astrazione e di ragionamento sulle operazioni matematiche di confronto, addizione e sottrazione di quantità. Tali scoperte rendono le attività didattiche sui numeri nella scuola dell’infanzia, necessarie e utili allo sviluppo dell’intelligenza numerica dei bambini.
Dopo aver analizzato le teorie sulle abilità numeriche nella prima infanzia, ho presentato i vari aspetti del numero, cioè cardinale, ordinale, ricorsivo, cifra, misura e codice. Nella scuola dell'infanzia i bambini fanno esperienze di queste funzioni numeriche attraverso le attività didattiche organizzate dalle educatrici, ma anche attraverso esperienze vissute nella vita quotidiana. Il ruolo dell’educatrice è indirizzare i piccoli a riconoscere questi aspetti poiché li incontrano e utilizzano in attività ludiche ed esperienze concrete. Così imparano che l’aspetto cardinale serve per definire la quantità di un insieme, quello ordinale indica il posto occupato da un oggetto in un ordinamento, quello ricorsivo indica l’utilizzo dei numeri per contare, quello di misura è utile per esprimere la grandezza rispetto a un’unità fissata usando strumenti standardizzati (es. il metro) e non standardizzati (es. il piede). L’aspetto cifra consiste nell’uso di simboli impiegati per segnare le quantità mentre i numeri codice indicano l’utilizzo delle cifre come contrassegni per oggetti, persone, animali.
Ho analizzato numerosi esempi di attività ed esperienze da svolgere con i bambini per favorire l’apprendimento di questi concetti. Tra le attività ho nominato le routines quotidiane (l'appello per accertare le presenze, il calendario del tempo, i turni degli incarichi) e moltissime attività ludiche, nonchè l’uso di fiabe, favole e storie che trattano i numeri. Tra i giochi descritti ho presentato quelli tradizionali (Nascondino, Regina reginella, Il gioco della campana, Ruba bandiera) e quelli sociali (il puzzle, il memory, il domino, il gioco delle carte, i giochi con il dado, la tombola). Molto usati sono pure i giochi costruiti dalle educatrici e, tra questi, ho scelto quelli più interessanti osservati durante il tirocinio e nel corso delle attività modello di educatrici e studentesse. Parecchi ne ho trovati nei libri di autori noti come Edita Slunjski e sulle pagine web di alcune scuole dell’infanzia.
L’ultima parte della tesi era dedicata alla ricerca quantitativa condotta tramite un questionario, basato sullo studio teorico della costruzione del numero in età prescolare, inviato ad alcune scuole dell'infanzia dell’Istria. Questa raccolta di dati è stata condotta al fine di capire l’opinione delle educatrici sull'età migliore per iniziare a svolgere le attività protomatematiche nella scuola dell'infanzia, il numero di bambini ideale, la quantità di tempo che le educatrici impiegano per far sì che acquisiscano i numeri, gli aspetti del numero maggiormente utilizzati nelle attività didattiche, il livello consigliabile di conoscenza dei vari aspetti prima di andare a scuola, i giochi e i mezzi didattici maggiormente utilizzati, quanto si integrano le attività matematiche con gli altri campi d'esperienza (educazione ambientale, musicale, artistica, motoria e linguistica) e quanto è fornita la scuola dell'infanzia di mezzi didattici specifici per l'apprendimento protomatematico.cifra consiste nell’uso di simboli impiegati per segnare le quantità mentre i numeri codice indicano l’utilizzo delle cifre come contrassegni per oggetti, persone, animali.
Ho analizzato numerosi esempi di attività ed esperienze da svolgere con i bambini per favorire l’apprendimento di questi concetti. Tra le attività ho nominato le routines quotidiane (l'appello per accertare le presenze, il calendario del tempo, i turni degli incarichi) e moltissime attività ludiche, nonchè l’uso di fiabe, favole e storie che trattano i numeri. Tra i giochi descritti ho presentato quelli tradizionali (Nascondino, Regina reginella, Il gioco della campana, Ruba bandiera) e quelli sociali (il puzzle, il memory, il domino, il gioco delle carte, i giochi con il dado, la tombola). Molto usati sono pure i giochi costruiti dalle educatrici e, tra questi, ho scelto quelli più interessanti osservati durante il tirocinio e nel corso delle attività modello di educatrici e studentesse. Parecchi ne ho trovati nei libri di autori noti come Edita Slunjski e sulle pagine web di alcune scuole dell’infanzia.
L’ultima parte della tesi era dedicata alla ricerca quantitativa condotta tramite un questionario, basato sullo studio teorico della costruzione del numero in età prescolare, inviato ad alcune scuole dell'infanzia dell’Istria. Questa raccolta di dati è stata condotta al fine di capire l’opinione delle educatrici sull'età migliore per iniziare a svolgere le attività protomatematiche nella scuola dell'infanzia, il numero di bambini ideale, la quantità di tempo che le educatrici impiegano per far sì che acquisiscano i numeri, gli aspetti del numero maggiormente utilizzati nelle attività didattiche, il livello consigliabile di conoscenza dei vari aspetti prima di andare a scuola, i giochi e i mezzi didattici maggiormente utilizzati, quanto si integrano le attività matematiche con gli altri campi d'esperienza (educazione ambientale, musicale, artistica, motoria e linguistica) e quanto è fornita la scuola dell'infanzia di mezzi didattici specifici per l'apprendimento protomatematico. |
Abstract (english) | The basis of this three-year graduate thesis was the construction of the concept of numbers in children of preschool age. I based my work on verified research on animals (experiments with trained and wild animals) in order to continue with the analysis of experiments led by various psychologists in reference to the capabilities of newborns and, finally, I tested the research on the development of numeric intelligence in children of preschool age. According to verified research, some numeric competence is present in animals and in children as a genetic predisposition. The evidence of the fore mentioned competence in children of this age is contradictory in relation to Piaget’s theories, which consider some numeric skills such as logistical functions (keeping quantities, classification and sequencing) mature at the age of 6 or 7 and the intention of implementing the same development in the kindergarten group would not make sense. Karen Fuson and researchers Gelman and Gallistel give an important role to the environment the child is growing up in, in the process of building numerical cognition, although they do not exclude innate competence. Furthermore, Gelman and Gallistel confirm that the process of counting develops at preschool age, which they have divided into principles and fazes that encourage the process of abstraction and thinking in terms of comparing mathematical concepts, adding and subtracting quantities. The above mentioned findings are considered vitally important and useful in kindergarten as part of the process of the development of numeric intelligence in children.
Finally, after analyzing the theories that are the foundation in numerical competence in the early stages of childhood, I presented various aspects of number, viz. principal numbers, ordinal numbers, figures, measurements and codes. Children in kindergarten are introduced to numerical effect thanks to the didactic activities regulated by the kindergarten teacher, but also by the experiences of everyday life. The role of the care taker is to guide the children toward recreational activities and specific experiences. This way they learn that the principal numbers are used to define amounts of a whole, that ordinal numbers are used to show the place of an object in a row, that recursive numbers are used for counting, and that measuring numbers help in showing size in comparison to a defined unit with the help of a standard instrument (e.g. Metre) or a non standard instrument (e.g. one’s foot). The aspect of figures is based on the use of symbols in measuring amounts, while number codes are based on using figures as labels for things, people and animals.
I analyzed various examples of the activities and experiences that should be done with children in order to improve the learning of these same concepts. I singled out some everyday activity routines (list of presence, timetable, assignment shifting) and recreational activities such as fairy tales, fables and stories that contain numbers. In traditional games that I have described (hide and seek, Queen, game of bells, Flag thief) and board games (puzzle, memory, dominoes, card games, Skippy games, bingo). Games are often used that have been designed by the educators and, among others, I chose the ones that were, in my opinion, the most interesting while I was attending educational practices and through the activities of various students. I found several in books of various renowned authors like Edith Slunjski and on official websites of some kindergartens. The last part of my work consists of quantitative research through a questionnaire based on the theoretical study of the creation of numbers at preschool age, forwarded to and carried out by kindergartens in Southern Istria. Data collection through such research contributed to the understanding of the opinion of educators in the direction of the most acceptable age for initial implementation of proto mathematical activities in kindergartens, the ideal number of children, the time educators will invest in the acquisition of numerical knowledge, the most widely used aspects of numbers in didactic activities, the level of numerical skills before attending school, the most used games and didactic resources, the integration time of proto mathematical activities with other experiences (education about the natural environment, music, art, motor skills and language) and to what extent kindergarten institutions have insured specific teaching aids for proto mathematical learning. |
Abstract (croatian) | Predmet ovoga završnog rada bio je konstrukcija pojma broja kod djece predškolske dobi. Započela sam predstavljajući istraživanja provedena o numeričkim sposobnostima životinja (eksperimenti s dresiranim i divljim životinjama) te nastavila s analizom eksperimenata o istim sposobnostima kod novorođenčadi, koje su proveli brojni psiholozi, i naposljetku sam proučila istraživanja o razvoju numeričke inteligencije kod djece predškolske dobi. Prema rezultatima spomenutih istraživanja, neke numeričke kompetencije prirođene su životinjama i djeci kao genetsko nasljeđe. Dokaz o postojanju navedenih kompetencija kod djece te dobi u suprotnosti je s Piagetovom teorijom u kojoj se tvrdi da određene numeričke vještine kao na primjer misaone operacije specifične za formiranje pojma broja (invarijantnost količine, klasifikacija i nizanje) sazrijevaju u dobi od 6/7 godina, što znači da intencionalno osposobljavanje djece za razvoj istih u vrtićkoj skupini nema nikakvog smisla. Karen Fuson i istraživači Gelman i Gallistel smatraju da sredina u kojoj dijete odrasta ima važnu ulogu u procesu formiranja numeričkih pojmova, iako ne isključuju prisutnost urođenih sposobnosti. Osim toga, Gelman i Gallistel tvrde da se u predškolskoj dobi razvija sposobnost brojanja koju djeca primjenjuju prema određenim načelima i fazama, te započinje razvoj procesa apstrakcije i razmišljanja o matematičkim operacijama uspoređivanja, zbrajanja i oduzimanja. Spomenuta otkrića čine didaktičke aktivnosti o svojstvima pojma broja u dječjem vrtiću, potrebnima i korisnima kao dio razvojnog procesa numeričke inteligencije kod djece.
Nakon analize teorija o razvoju numeričkih sposobnosti u ranom djetinjstvu, opisala sam razne aspekte prirodnog broja, tj. kardinalni brojevi, redni brojevi, cifre (arapski brojevi), brojevi i mjerne jedinice te šifre. U dječjem vrtiću djeca se susreću s navedenim svojstvima pojma broja tijekom didaktičkih aktivnosti koje organiziraju odgajateljice, ali isto tako ih doživljavaju u svakodnevnom životu. Uloga odgajatelja je usmjeravati djecu prema spoznaji tih svojstava jer ih susreću i koriste u igri i konkretnim iskustvima. Na taj način uče da se kardinalni brojevi koriste u definiranju količine elemenata jednog skupa, da se redni brojevi koriste kao pokazivač zauzetog mjesta jednog objekta u uređenom nizu, da se rekurzivni brojevi koriste u brojanju, da mjerni broj pomaže pri određivanju veličine u odnosu na definiranu mjernu jedinicu, bilo uz pomoć standardiziranih (npr. metar) ili ne standardiziranih instrumenata (npr. noga). Upotreba cifri (arapskih brojeva) se temelji na korištenju simbola u određivanju količine elemenata dok se brojevne šifre temelje na korištenju brojeva kao oznake za stvari, ljude i životinje. Analizirala sam razne primjere aktivnosti i iskustva koji bi se mogli izvoditi s djecom kao poticaj u učenju tih pojmova. U aktivnostima sam izdvojila svakodnevne rutine (popis prisutnih, vremenski kalendar, smjene zadataka), mnoge igre te aktivnosti poput obrade bajki, basni i priča koje sadržavaju brojeve. Među igrama opisala sam neke tradicionalne (Skrivača, Crna kraljica 1,2,3..., Školica, Krađa zastavice) i društvene igre (puzzle, memory, domino, igre s kartama, igre s kockom, tombola). No, mnogo se koriste i igre koje su osmislili odgajatelji među kojima sam odabrala one najzanimljivije, po mom mišljenju, tijekom odgojno-obrazovne prakse i organiziranih aktivnosti studentica i studenata. Određeni broj primjera sam pronašla i u knjigama raznih renomiranih autora poput Edite Slunjski i na službenim web stranicama dječjih vrtića.
Posljednji dio završnog rada sastoji se od kvantitativnog istraživanja putem upitnika sastavljenog na temelju teorijskog proučavanja formiranja pojma broja u predškolskoj dobi, ispunjenog u određenim dječjim vrtićima Istre. Prikupljanje podataka putem ovog istraživanja pridonijelo je shvaćanju mišljenja odgajatelja o odgovarajućoj dobi i idealnom broju djece za provođenje ranih matematičkih aktivnosti u dječjim vrtićima, o količini vremena koji odgajatelji posvećuju stjecanju numeričkih vještina djece, o najčešće korištenim svojstvima pojma broja u didaktičkim aktivnostima, o potrebnoj razini numeričkog znanja prije početka osnovne škole, o najčešće upotrebljavanim didaktičkim sredstvima i igrama, o provođenju integracije matematičkih aktivnosti s drugim područjima (upoznavanje okoline, glazbeno, umjetničko, motoričko i jezično obrazovanje) te informacije o prisutnosti specifičnih didaktičkih sredstava za rano matematičko učenje u vrtićkoj ustanovi. |